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Polemica sugli ATO: il caso emblematico di Villalba (CL)

lentepubblica.it • 13 Febbraio 2017

ATO rifiutiDisservizi da parte dell’Ato Ambiente CL1 ed è montata subito subito la protesta degli amministratori, in quanto, l’assenza di uno dei due operai, non è stata integrata. Succede a Villalba, in provincia di Caltanissetta.

 


 

A sopperire a tale circostanza ci ha pensato lo stesso assessore al ramo, il trentatreenne Giuseppe Tramontana, al suo secondo mandato, che si è messo subito a disposizione. Villalba conta circa mille abitanti. La scorsa settimana, i cassonetti da svuotare, per un solo operatore, erano troppi. Dopo che l’operaio malato non è stato rimpiazzato, Tramontana ha dato la sua disponibilità per fare il giro dei contenitori della spazzatura, in modo da evitare il dissolversi di cattivi odori e l’accantonarsi dei rifiuti ai bordi delle strade.

 

Il Comune, in una nota, ha precisato che il sindaco Plumeri e l’assessore Tramontana

 

«hanno più volte sollecitato la società Ato Rifiuti a regolarizzare la presenza di personale, in quanto, per svolgere il servizio in sicurezza, occorrono un autista e due operatori».

 

A livello normativo, il concetto di Ambito Territoriale Ottimale (ATO) è stato introdotto con la legge n. 36/1994, nota come “Legge Galli”, per avviare un profondo processo di modernizzazione e riorganizzazione del settore idrico, reso scarsamente efficiente dall’estrema frammentazione degli operatori. Il decreto 22/96, noto come “Decreto Ronchi”, ha esteso l’organizzazione del servizio mediante ATO anche al settore della gestione dei rifiuti.

 

Nel frattempo nella Regione coesistono strutture diverse delegate alla gestione dei rifiuti. Da un lato gli Ato in liquidazione fortemente indebitati e con decreti di pignoramento da parte dei fornitori, dall’altro le nuove società ambito Srr ancora non operative, per quanto dal 2013 dovrebbero avere già sostituito gli Ato. E poi ci sono gare di ambito che, in diversi casi, non sono state avviate e l’impiantistica che non viene promossa né da Ato né da Srr.

 

E, dunque, i problemi continuano.

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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